Io nella sede del TLT |
In pochi sanno che Trieste non è una città facente parte dell'Italia, o quanto meno in modo legale.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, venne istituito il così detto Territorio Libero di Trieste (TLT). Mai avviato del tutto perché l'invasor (l'Italia e la Yugoslavia) non lo permisero, prendendo il comando con la forza, mentendo ai cittadini sull'esito dei trattati del TLT e dicendo agli stessi che diventavano parte integrante o della zona A (Italia) o della Zona B (Yugoslavia).
All'epoca non c'erano i mezzi di comunicazione di oggi ed i
cittadini credettero di dover veramente scegliere fra la zona A e la zona B. Tuttavia, la riga bianca che venne dipinta dividendo il territorio
letteralmente in due, stava ad indicare l'amministrazione PROVVISORIA del TLT, fino a che questo non fosse costituito a tutti gli effetti, con tanto di governatore dell'ONU.
Siccome c'era ignoranza e la gente non sapeva la verità, il TLT non
venne mai costituito e Italia e Yugoslavia si divisero la torta, che andava da Duino fino a Cittanova (nell'attuale Croazia).
Nella parte divenuta italiana con la forza e l'inganno, le vie vennero cancellate e italianizzate, per far dimenticare al popolo le
loro origini. Il mosaico di origine austro-ungarica che pavimentava
l'allora Piazza Grande, venne ricoperto dall'austero e impersonale asfalto
e la piazza venne rinominata come Piazza Unità d'Italia. I tram che da sempre avevano caratterizzato Trieste come città green vennero regalati a Milano. Gli italiani avevano cancellato il ricordo della storia della città e le sue origini.
Poi venne l'illegale trattato di Osimo, illegale perché non avevano
firmato tutti i paesi firmatari del precedente trattato che dichiarava
la costituzione del TLT e tutti usavano quel trattato come scusante per
dire che Trieste apparteneva all'Italia, anche quando questo trattato
era scaduto.
Ma dei cittadini che non erano stati ingannati lottarono per la
giustizia e la libertà e finalmente, dopo anni di lotta, il TLT è stato dichiarato esistente e reale, assieme al suo Porto Franco.
Cari italiani, preparatevi a pagare ancora più tasse, perché
l'Italia dovrà risarcire ogni singolo cittadino del Territorio Libero
di Trieste per gli abusi subiti, per aver conquistato con la forza il
nostro territorio, per averci imposto le sue leggi e le sue tasse. E
l'Italia verrà condannata a livello mondiale. Anche se ovviamente, come tempistica parliamo di anni.
Io che regalo abbracci e raccolgo firme per il TLT |
Per intanto vi lascio alcune dichiarazioni:
«Siamo lieti di comunicarvi che , dopo tanto lavoro, abbiamo ottenuto un risultato incredibile».
Lo evidenziano in una nota i responsabili di "Uniti per Trieste"
«Dopo quattro assemblee plenarie delle Nazioni Unite - continua la
nota - ed un colloquio intercorso tra il nostro Presidente, l’Avv. Nicola Sponza, ed un commissario dell’ONU, finalmente Bank Ki-moon, Il Segretario generale delle Nazioni Unite, ha riconosciuto in un documento ufficiale ( Security Council S/2015/809) la legittimità del Territorio Libero di Trieste, indicandone le basi legali e la struttura governativa che lo deve regolamentare».
«Auspichiamo che - concludono - da oggi in poi chiunque si sforzi
ancora di negare la legittimità del TLT si renda conto che non esiste
un’ autorità che possa prevaricare quanto affermato dalle Nazioni
Unite. Adesso dobbiamo solo creare una rappresentanza politica
che permetta a Trieste di avere quella voce, che per oltre mezzo
secolo, le è stata negata. Una voce internazionale che può segnare la
fine della crisi economica e la rinascita di una delle più belle città
europee».
Intervento anche del Movimento di Trieste Libera: «Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emesso un documento recentissimo che conferma lo status dell'attuale Free Territory of Trieste quale Stato indipendente
in regime di amministrazione provvisoria sotto la tutela delle Nazioni
Unite, che include il Porto Franco internazionale di Trieste. La
International Provisional Representative of the Free Territory of
Trieste – I.P.R. F.T.T. ritiene che la pubblicazione del documento sarà
utile per evitare il protrarsi di equivoci e contenziosi con gli organi
dell'amministrazione civile provvisoria dell'attuale Free Territory of
Trieste, che è affidata alla responsabilità del Governo italiano».
E scuseme, ma ora parlo triestin, perché mi abito a Trieste e no in Italia.
TERRITORIOOOOOOOOOOOO LIBEROOOOOOOOOOOO
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